Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/228

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le terre non vuol dir altro che accrescervi la popolazione. Ogni altro mezzo riesce dispendiosamente inutile. La Basilicata, come una delle provincie piú montuose del Regno, esige delle cure particolari per i boschi che si distruggono di giorno in giorno. Ivi è piú che altrove necessario frenarne la divisione e suddivisione. VIII. Calabrie. — Le Calabrie offrono a bonificare immensi tratti di littorale, specialmente le pianure del Marchesato sul Ionio, quelle di Rosarno sul Mediterraneo ed il Vallo di Cosenza. Ma la vera e forse la sola bonifica delle Calabrie consiste nel ripristinare i boschi della Sila. Ripristinati questi boschi, voi otterrete minori alluvioni, corso piú regolare ne’ fiumi, minori paludi, ecc. La Sila è destinata dalla natura ad essere boscosa. Non vi è bosco che possa essere piú utile sia per la quantitá e qualitá del legname che produce, sia per l’opportunitá del trasporto per l’uno e per l’altro mare. Quali principi di pubblica economia han potuto mai rendere la Sila coltivabile? Mentre da una parte tanto il governo passato quanto l’attuale cercano tutti li modi di ricuperare le usurpazioni fatte nella medesima, dall’altra si promettono venticinque moggia di terra a chiunque voglia andare a coltivarla. Questo decreto non potrá mai avere effetto: non vi saranno mai popolazioni sulla Sila, ne conviene lo stesso autore del decreto. Ma esso fará si che molta parte della Sila, sotto pretesto d’eseguire il decreto, si possa sboscare. Qual bisogno abbiamo di coltivare la Sila? Non avevamo questo bisogno quando le Calabrie nutrivano piú di due milioni di abitanti. Allora le pianure aveano Crotone, Locri, Vibona, Temessa, ecc., e la Sila non aveva che boschi e pastori. Le pianure eran meglio coltivate, e perciò non erano malsane; i boschi erano conservati ; tutta la popolazione era piú industriosa e piú agiata. La Sila in quell’epoca era abitata da pastori, da fabbricanti di pece (detti perciò «Iírutii >), da segatori di legname, ecc. Ecco l’indicazione della natura. IX. Molise. — Dopo l’unione del distretto di Larino, è una delle provincie che tengono piú boschi, e piú boschi comunali.