Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/242

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Nel giorno prefisso, Solone fu condotto in una gran sala di marmo, ove l’occhio si perdea fra la vastité del tutto e la bellezza delle sue parti. Non vi si vedea alcuno di quegli ornamenti caricati che oggi sembran un raffinamento dell’arte, ma che non lo sono che del lusso: una serie di bellezze linde e naturali, disposte in simmetria per mano del genio e delle grazie, formavano uno spettacolo che incantava l’animo. Due file di alte colonne portavano le lor teste superbe, ornate di acanto e di festoni, in una vòlta che rassomigliava a quella del cielo in una bella notte di está, e fra esse delle statue, nelle quali tutto era vivo e spirava un’anima, formavano una scena cui poche altre uguagliano. Cento altari d’oro brugiavano in onore del dio i profumi dell’Arabia e riempivano la vòlta del lor grato fumo, mentre un coro di giovani e donzelle, belle quanto l’Amore, cantavano le di lui lodi.

Solone passò dal tempio ad una cameretta vicina, e vide uno spettacolo diverso ma egualmente toccante. Gli parve di vedere un dio. Un vecchio venerando, vestito di bianco, era tutt’occupato in leggere un libro. La sua testa era calva, la sua barba scendea fino al petto, e dal suo collo gli pendea lo smeraldo, simbolo della veritá. Appena li vide, lasciò il libro e si rivolse verso di loro. La sua fronte nobile ed imponente rispetto esprimeva la calma delle passioni, la serenitá e la giovialitá dell’animo suo. — Io vi presento questo giovine — gli disse il conduttore di Solone, presentandoglielo, —a cui ho insegnato a pionunziare il vostro nome con ammirazione, e vi assicuro che è degno di tutta la vostra attenzione. Son sei anni che viaggia per l’Oriente, spinto dal desiderio di conoscer gli uomini ed acquistare la vera sapienza; ed è venuto finalmente in Egitto per accrescerla e per depurarla. — Sempre che me lo raccomandate voi — rispose il sacerdote di Theut, — non può esser che troppo degno della mia stima. — E poi, rivolto a Solone: — Bravo giovine! cerca la sapienza e la otterrai. Gli uomini imprendono de’ lunghi viaggi per acquistare un poco di creta risplendente che essi chiamano