Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/305

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Europa; sarei felice e penserei a godere della vita. Non avrei forse parlato di musica, contento di goderla nel teatro o, se ne avessi parlato, un momento dopo avrei obliato tutt’i miei discorsi. Profondo ammirabile ordine di quella Providenza, che liga tutti gli avvenimenti i piu disparati, e li dispone sempre pel meglio! Fa trionfare il re, fa morir diecimila uomini onesti, fa desolare una nazione, per far venire me in Milano, onde la matina de’ 20 glaciale potessi veder l’amico Quagliarelli, discorrer con lui di musica, e la sera, ritornato a casa, per non saper che cosa far di meglio, scrivere le idee che la matina erano state il soggetto della disputa! — Ma, perché tra le tante idee che ti offre il vasto campo della filosofia, ti occupi tu di questo, che è piú lontano dalle tue ordinarie occupazioni? Tu scrivi fuor di tempo: cinquantanni fa, quando vivea Metastasio e Mattei, quando in Francia vi era quasi la guerra civile per la preferenza da darsi a Piccinni o a Gluck, quando Rousseau fu condannato come reo di Stato per aver sostenuto che i francesi non aveano musica, tu ti avresti potuto fare un nome: oggi è tardi. — È verissimo: oggi è tardi; ma io non son nato né sono emigrato prima. Avrei, in veritá, mille oggetti piú importanti per le mani, quale sarebbe, per esempio, il modo di rendere i patrioti saggi ed i realisti umani, una nuova teoria per far che i commissari di guerra non sieno ladri, un trattato sui dritti non solo degli uomini ma di tutti gli animali che popolano la terra, ed un progetto di costituzione democratica buona in tutti i climi ed in tutte le etá, di cui possano goder tutti gli uomini non solo presenti ma anche futuri e passati. Ma che fare? Io son cosí fatto che debbo travagliare a seconda della mia fantasia, e questa sera la fantasia vuole che io trascuri ogni altro oggetto per occuparmi di musica.

XII. — Al fratello Michele. — [Milano, gennaio 1801.] — ...Siamo in tempi non tranquilli, e ne’ quali non sempre vale il condursi con onestá e rettitudine. Fino a questo punto ho dovuto pensare a vestirmi, ad equipaggiarmi da capo a piedi, e voi lo sapete; ho dovuto anche soccorrere qualche nostro infelice,.. Ho presa anche parte in un piccolo negozietto di stamperia, e mi porta qualche piccolo guadagno...

XIII. — Al medesimo. — Milano, 14 dicembre 1801. —... Io forse da qui a due mesi potrebbe essere che passassi a Torino, dove