Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/335

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suol dirsi, giusto giusto. Se non avvanzo, non è meglio andare a fare il cattedratico in Karkow? ... I nomi di paesi non fanno nulla. Io spero che otterrò qui qualche posizione migliore... LXX. — Di Alessandro ***. — Ferrara, 12 ottobre 1805. — ...Che fai? Le circostanze attuali hanno svanito i tuoi proggetti oltramontani? Hai speranze di migliorare la tua posizione? Il tuo amico di Parigi fa niente per te oppure, secondo il regolare degli uomini, ora eh’è diventato grande, ti dimentica?... LXXI. — A Napoleone, in nome degli italiani. — [Milano, 1805]. — Principe degno di amar la gloria, deh! non misurare dall’angolo che l’Italia occupa sulla superfície della terra lo spazio infinito che il suo nome tiene nella memoria de’ secoli. Il piú leggiero beneficio reso a questa terra antica, gran madre di uomini e di biade, è un titolo sicuro ad altissima interminabile gloria. Non hai tu corse vincitore queste felici contrade? e, nel mezzo de’ tuoi trionfi, non hai visto, non hai udito le ombre dei nostri grandi avi afiòllartisi intorno frementi di gioia e di speme, e salutarti, applaudirti, invocarti loro salvatore, loro rigeneratore, lor padre? Tu eri ancora sulla vetta delle Alpi, ed il primo tuo pensiero fu la tomba degli Emili e degli Scipioni; tu avevi udito il loro invito; il tuo cuore generoso aveva palpitato ed aveva corrisposto al loro desio. Quanti altri prima di te avean corsa questa stessa terra ed avean riposta lor gloria nell’opprimerla, nell’avvilirla, nel distruggere finanche le memorie della sua antica grandezza! Accecati dalla loro fortunata ferocia, essi dissero: — Distruggiamo la superba Italia! Chi piú glorioso di coloro che avran vinti i vincitori di tutti gli altri popoli? chi sará piú grande di coloro che han dominato i signori della terra?—Insensati! ignoranti il loro destino! Non si proviene a [vera gloria distruggendo^) e, dovunque non è vera g[loria non vi è nejanche durevole grandezza. [I trionfi di] Attila, di Odoacre, di Alarico sono svaniti come quelle meteore distruttrici, le quali han pur luogo nella serie delle cose, ma solo per un momento, perché servono ad atterrire gli uomini e non giá a sostentarli. Si riconosce un momento dopo ne’ vasti campi deU’aria il punto dove si è generata la grandine, donde è (t) Qui, e piú oltre, le parole supplite tra parentesi quadre o lasciate in bianco corrispondono a strappi del ms., tutto roso nel margine inferiore [Edd.].