Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/373

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vari, p. 3 sgg. Per l’Agnelli, editore del Giornale, e pei collaboratori del C., Bartolomeo Benincasa e Giovanni d’Aniello, cfr. Nota bibliografica. XLIII. — Per l’articolo del C. sul Machiavelli cfr. questi Scritti vari, I, 44 sgg. — Per la sigla «C.», presente voi., Nola bibliografica. — «Il Cardinal Polo» è, naturalmente, Reginaldo (1500-58); il «vescovo Cattarino», il domenicano senese Ambrogio Catarino, al secolo Lancellotto Politi (1487-1553); «Possevino», il gesuita Antonio Possevino da Mantova (1534-1611); «Perez», Antonio Perez (1539-1611); «Amelot», A. N. Amelot de la Houssaye (1634-1706). — Le Institutions politiques di J. F. Bielfeld (1717-70) furon pubblicate nel 1760.

XLIV. — Per la storia esterna del Platone in Italia, cfr. ediz. Nicolini, Nota bibliografica. — Il tipografo Agnello Nobile, editore del Giornale letterario di Napoli, interrotto per ragioni politiche nel 1797, e ripreso nel 1799 col titolo di Giornale letterario repubblicano, aveva stampato anche gli atti ufficiali della Repubblica napoletana, e perciò era esule a Milano. Tornò a Napoli nel 1806.

XLV. — Si riferisce al solo primo volume del Platone. — «Gaiino» è certamente Stefano Gailini da Venezia (1756-1836), dal 1786 professore di medicina nell’universitá di Padova; «Massa», il giá ricordato Flaminio Massa.

XLVI. — Presentato dall’altro esule napoletano Francesco Lomonaco, che gli raccomandò scherzosamente di guardarsi dalle argomentazioni del Nostro, «le quali tirano un filo, e poi un altro filo lontano, e poi un altro, e l’uomo si trova preso senza che se ne accorga», il Manzoni, allor giovanissimo, divenne assiduo compagno di passeggio del C. e (com’egli stesso diceva nella sua vecchiezza a Baldassarre Labanca) ammiratore entusiasta del «vivacissimo ingegno», il quale, piú ancora che negli scritti dell’esule napoletano, «sfavillava in tutti i suoi discorsi». E il C., a sua volta, intuí fin d’allora quale tempra d’artista fosse nel suo giovane amico, come mostra la recensione che, del carme In morte di Carlo Imbottali, egli inseri nel Giornale italiano (cfr., in questi Scritti vari, I, 265 sg.). — Il Monti era stato conosciuto dal C., a quanto sembra, in Savoia o a Parigi durante il 1800. Pel brano del Platone contro di lui, che il C. poi soppresse, facendo tirar daccapo il foglio ov’era contenuto, vedere ediz. Nicolini, Nota bibliografica.

XLVII. — Il ferrarese Benedetto Bazzani fu autore de 1 principi della morale pubblica indicati dalla ragione, perfezionati dalla religione (Ferrara, 1809). — Il Barère era proprio il famoso convenzionale e membro del grande Comitato di salute pubblica. Come si sa, dopo il 18 brumaio, era divenuto redattore del Monileur anlibrilarinique e libellista ai servigi della polizia napoleonica. Sua è non solo la traduzione francese del Platone, cominciata, come appare dalla presente lettera, nel 1804 e pubblicata nel 1807, ma anche quella del Saggio storico, condotta sulla seconda edizione e pubblicata parimente nel 1807. Cfr. Platone in Italia, ediz. Nicolini, II, 337, n. 6.