Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/380

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incaricato di quel portafogli) inviò al ministro degli esteri del Regno di Napoli, ossia al marchese del Gallo, copia della lettera del Moscati e anche forse l’originale del disperso memoriale del C., presentato alla direzione generale della Pubblica Istruzione l’ n giugno (Archivio di Stato di Milano, Protocollo della Dir. gen. suddetta, n. 1531, che ne dá un riassunto con l’annotazione: «Si accompagni favorevolmente al Ministero dell’Estero»). E pare che il passo diplomatico avesse effetto, giacché, malgrado le piú minute ricerche, nessun esemplare s’è rinvenuto finora d’una ristampa napoletana della prima edizione del Saggio (1801). Né poi nel giugno 1806 si poteva giá contraffare la seconda, la quale, come appare dalla presente lettera combinata con la XCII, non s’era ancora cominciata a stampare e fu messa in commercio dal Sonzogno soltanto nell’ottobre, né d’altra parte venne recensita dal Giornale italiano prima del 21 novembre (anno 1806, n. 325). Vero è anche che, non appena usci alla luce, se ne fece subito a Napoli una grossolanissima falsificazione; la quale, sebben rechi, come l’edizione genuina, la data di Milano, Sonzogno, 1806, e perfino il ricordo della legge del 19 fiorile a. IX sui diritti di proprietá letteraria, si distingue a colpo d’occhio pel diverso numero di pagine (303-l-LXIX nell’ediz. genuina; 241+LV in quella contraffatta). Egpal destino, del resto, ebbe anche la ristampa del 1820, uscita a Napoli con la falsa data di Milano, e della quale si trovano esemplari di pp. XV-280 e altri di pp. IX-268.

LXXXVI. — Da un ordine del ministro Di Brème del 23 giugno 1806 si ricava che la somma ancor dovuta dal C. fu pagata in due volte alla Tesoreria dal Ministero dell’Interno (Arch. di Stato di Milano, Uffici regi , parte moderna, Impiegati, cari. 601, fascicolo «Cuoco»). LXXXVII. — I volumi da presentare al principe Eugenio erano i primi due del Platone : cfr. Archivio di Stato di Milano, Protocollo generale del Ministero dell’Interno, anno 1806, n. 6777 (22 giugno). LXXXVIII. — Ministro dell’Interno del Regno di Napoli (ove quel ministero fu istituito il 31 marzo 1806) era allora Francesco Andrea Miot, venuto a Napoli col re Giuseppe e partito con lui nel 1808. XC. — Terminata la stampa del Platone, ottenuta una lusinghiera commendatizia pel governo napoletano, accettate infine le sue dimissioni dal Giorn. ilal. (cfr. il citato Protocollo generale del Ministero dell’ Interno, n. 6751, 22 giugno 1806: «C. V. giá redattore del Giornale italiano»), il C. avrebbe dovuto partir senz’altro per Napoli. Pure il Giorn. ilal. continuò a recare articoli firmati da lui fino al 2 agosto 1806 (cfr. voi. I, 268 e pres. voi., Nota bibliografica)’, con che la sua partenza da Milano può esser fissata, al piú presto, agli ultimi giorni del luglio. Perché tanto ritardo? Forse, ancora una volta, per ragioni di cuore (cfr. nota alla lett. LXV); forse, per attendere alla stampa della seconda edizione del Saggio’, forse, infine, perchè il Moscati, partito poco dopo il 25 giugno per un giro di ispezione negli istituti d’istruzione del Veneto (Arch. di