Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/70

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essa utile a rettificar l’erudizione volgare, nella quale molte cose non si sanno indovinare, molte ancora non si sanno intendere, moltissime s’intendono male? Se questa scienza ricevesse la sua perfezione e dimostrasse che realmente le nazioni hanno un periodo di vita necessario e quasi fatale, non sarebbe il piú gran passo che si potrebbe fare nella piú difficile delle scienze, nell’arte cioè di dar le leggi ai popoli, tante volte malmenati da’ principi di una falsa filosofia, che ignora egualmente e la natura dell’uomo e quella dell’universo? E questa scienza dov’è piú giusto che s’insegni se non nella patria di Vico e nel terreno piú opportuno a coltivar l’erudizione greca e romana, la quale è erudizione nostra?