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192 | saggio storico |
ed odiavano il sangue. Ardirono dire al re esser giusto e ragionevole che la capitolazione si osservasse: giusto, perché, se prima della capitolazione si poteva non capitolare, dopo aver capitolato non rimaneva altro che eseguire; ragionevole, perché non è mai utile che i popoli si avvezzino a diffidare della parola di un re, e perché si deturpa cosí la causa di ogni altro sovrano e si toglie ogni mezzo di calmare le rivoluzioni.
Allora fu che Acton disse che, se non avea luogo la capitolazione, poteva averlo la clemenza del re. Ma qual clemenza, qual generositá sperare da chi non osservava un trattato? La prima caratteristica degli uomini vili è quella di mostrarsi superiori al giusto e di voler dare per capriccio ciò che debbono per legge: cosí sotto l’apparenza del capriccio nascondono la viltá, e promettono piú di quel che debbono per non osservare quello che hanno promesso. Rendasi giustizia a Paolo primo. Egli conobbe quanto importasse che i popoli prestassero fede alle parole dei sovrani, ed il di lui gabinetto fu sempre per la capitolazione. Il maggior numero degli officiali della flotta inglese compresero quanta infamia si sarebbe rovesciata sulla loro nazione, giacché il loro ammiraglio era il vero, l’unico autore di tanta violazione del diritto delle genti; e si misero in aperta sedizione.
La Giunta intanto rammentava al governo le leggi della giustizia; ed, invitata a formare una classificazione di trentamila persone arrestate (poiché non meno di tante ve ne erano in tutte le carceri del Regno), disse che doveano esser posti in libertá, come innocenti, tutti coloro i quali non fossero accusati di altro che di un fatto avvenuto dopo l’arrivo dei francesi. La rivoluzione in Napoli non potea chiamarsi «ribellione», i repubblicani non eran ribelli, ed il re non potea imputare a delitto azioni commesse dopo che egli non era piú re di Napoli, dopo che per un diritto tanto legittimo quanto quello della conquista, cioè quanto lo stesso diritto di suo padre e suo, aveano i francesi occupato il di lui regno. Che se i repubblicani avean professate massime le quali parevan distruttrici della monarchia, ciò neanche era da imputarsi loro a delitto,