Pagina:D'Annunzio - Canti della guerra latina, 1939.djvu/130

Da Wikisource.


II

 
Quando si leva l’alba dei guerrieri
20su la città di cenere ove il passo
dei primi artieri
è come d’avanguardia scalpitare,
e tu ansi nel mare
dei sogni con un’ansia in cuor confusa,
25e all’anima socchiusa
ecco t’appare
più vicina dei sogni
la trincea tetra, la penosa bolgia,
tra maceria e steccaia
30il fango imputridito
le piaghe non fasciate
i morti non sepolti
gli smorti vólti
dei vivi senza sonno
35fitti nel limo sino all’anguinaia,
e il cuor ti morde l’onta,
e balzi in piedi, e l’anima t’è pronta
ad ogni evento
ad ogni prova
40ad ogni dono,
e tutto armato di dolor t’avanzi
ed imprendi, nel giorno che t’è innanzi,