Pagina:D'Annunzio - Canti della guerra latina, 1939.djvu/172

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35. T’avevam conosciuta e disconosciuta, t’avevamo amata e poi rinnegata prima che il gallo cantasse.

36. Troppo aspettammo che i colpi del tuo vecchio tamburo riscotessero le tarde tue masse.

37. Dato avevi due volte il tuo messaggio col sigillo purpureo, due volte vestita di porpora; e il tuo terzo era atteso dai vivi e dai morti nella notte feroce.

38. Gloria! Agitasti alfine la tua bandiera seminando dalle sue pieghe le stelle; e nella notte sfolgorò la tua voce.

39. «Vivete, perché la verità è vivente. Morite, perché la morte è immortale. Riordinate la battaglia. Noi siamo gli eguali del Tempo. Incomincia la guerra.

40. Se questa è l’ora del combattimento e della messe, ecco le armi, ecco le falci. Si combatta e si mieta. Si muoia e si raccolga. Non più partiremo col bruto il pane della terra.»