Pagina:D'Annunzio - Canti della guerra latina, 1939.djvu/50

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sacra Pola? con chi m’affaccerò sul mare, per gli ordini del bianco Anfiteatro, a noverar le navi imprigionate?»

44. Con Roma, o Italia, con Roma e con i tuoi morti.

45. E tu dicevi: «Io trionferò. Io romperò il nemico nella mia terra e io lo calcherò sopra i miei monti. Io spartirò le Giudicarie, misurerò la valle dell’Isonzo, riscolpirò le rosse Dolomiti.

46. Mia nell’alpe è la città che Dante cuopre; mia sul golfo quella dove approda, sceso dall’alpe, il giovinetto sanguinoso, vittima integra e novo pegno certo.

47. Mie tutte le città del mio linguaggio, tutte le rive delle mie vestigia. Mando segni e portenti in mezzo ad esse.

48. Ma in Zara è la forza del mio cuore; su la Porta Marina sta la mia fede, ed in Santa Anastasia arde il mio vóto. Grida, o Porta! Ruggi, o città, coi tuoi Leoni! A te darò la stella mattutina.