Pagina:D'Annunzio - Canti della guerra latina, 1939.djvu/53

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8. L’Operaia terribile trascorre dal primo all’ultimo e dall’ultimo al primo. Segna gli eletti. Metà ne prende. Tutti anche li prende. La lanugine brilla su le gote come su i pioppi l’oro dell’autunno.

9. Bello è taluno, come un iddio del Fòro. E dice il sacerdote: «Dal profondo io ti chiamai.» Dice l’antiste: «Giacciono nella polvere, addormentati sono nella polvere; perciocché il riposo di tutti egualmente sia nella polvere.»

10. Chiamali, o Patria. Dove sono i tuoi morti? Sollevali dal profondo, a uno a uno, ciascuno pel suo nome, e i sepolti e gli insepolti, e quelli che non han più viso, e quelli che son caldi tuttavia, quelli che cadono mentre tu respiri, proni o riversi.

11. Dove sono? Nei valichi dello Stelvio, nella gola del Braulio, tra le nere vette simili ai pinnacoli dei duomi, o alla soglia dei ghiacciai raggianti. Chiama, e numera.

12. Nel Tonale giacciono, sotto la punta d’Ercavallo grigia, nella malga o sul picco, là dove