Pagina:D'Annunzio - Laudi, I.djvu/114

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LAUDI DEL CIELO E DEL MARE

lunata, la borsa capace,
e vieni tra gli uomini. Sei
pur sempre il lor nume operoso,
il dio dal gran cuore, l’artiere
infallibile. Vieni!
2352Udrai e vedrai maraviglie.

O Agorèo, cui piacque
trattar con volto benigno
i mercatori in piazza
solleciti intorno alle biade
dell’Attica magra, la Terra
è oggi un’àgora immensa
2359ove non si tendono reti
di belle parole ma guerra
si guerreggia furente
per la ricchezza e l’impero.
Duci di genti son fatti
i tuoi mercatori ingegnosi,
duci inesorabili e insonni
2366dal breve motto che scrolla
cumuli enormi di forza.
Sul flutto dell’oro
ondeggian le sorti dei regni.
Come l’aere l’acqua ed il fuoco,
fatto è l’oro un periglioso
elemento che ha i suoi nembi,
2373i suoi vortici, le sue vampe.

O Infaticabile, e sonvi


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