Pagina:D'Annunzio - Laudi, I.djvu/181

Da Wikisource.
DELLA TERRA E DEGLI EROI

rimbombò per tutte le rupi
il grido dell’Ellade: “Questo
4263è il combattimento supremo!„

Luoghi di luce, le rose
fluttuanti al vento del mare
bianche e fino agli orli ricolme
non di rugiada ma di caldo
mosto, son le Cicladi belle.
Simile allo strepito primo
4270della pioggia sopra la fronda,
quando la campagna si tace
soffocata guatando la nube,
m’è il suon de’ lor nomi divini
sopra l’anima ardente:
Sifno, Citno, Sèrifo, Nasso!
A Ceo, che imita in sua forma
4277l’ovo della colomba,
a Ceo dalle leggi eccellenti
come gli inni delle sue lire,
l’ombra di Simonide ancóra
insegna la musica ai figli
dei marinai pileati
sul càrabo curvo che porta
4284la scorza e la ghianda del cerro.

A Paro vagammo per vie
chiare sotto pergole verdi.
E tanto leggere eran l’ombre
che vi si parevano i nervi


- 167 -