Pagina:D'Annunzio - Laudi, II.djvu/142

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DELLE LAUDI - LIBRO

al suo desire
ed al suo giorno,
200o Eternità, per teco
generar la sua prole,
colui che fu cieco
per la possa del tuo sole
che a lungo ei mirò fiso,
205colui che alfine ha un riso
vasto come un baleno
creatore sul mondo,
colui che ama il tuo seno,
il tuo seno profondo,
210o Eternità, colui che t’ama!„

Così parlava l’Asceta.
Questa parola disse
colui che terribilmente visse
per la sua terribile mèta.
215Così parlava
su la plebe schiava
su la moltitudine morta
colui che errò lunghi anni
pei labirinti fallaci,
220per tutte le ambagi
dei secolari inganni,
e ritrovò la porta


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