Vai al contenuto

Pagina:D'Annunzio - Laudi, II.djvu/160

Da Wikisource.

DELLE LAUDI - LIBRO

con tutto il travaglio del mare
e tutte le geniture della terra
e le virtù dei saggi e degli antichi iddii
e i gèrmini senza forma e senza nome,
200le semenze delle bellezze future.
A similitudine di sé ti fece
quel Prometèo meditabondo
che immune fu dal supplizio, rapitore
inviolabile, modello del Mondo.
205E tu vivesti, inspirato dal più forte
alito della sua bocca che nutrita
s’era alla plenitudine della vita
e della morte.

Vivesti solo su la cima
210ultima della Conoscenza,
sol tu capace
di respirarvi, imperiale
come il sire della vita e della morte,
sì lungi agli uomini e pur sì presso a loro,
215vedendo il male passare, la speranza
durare, la pace seguire alla guerra,
il sogno condurre il lavoro,
ma senza felicità e senza
corona perché tu sapevi
220che nata non era dalle arti


- 146 -