Pagina:D'Annunzio - Laudi, II.djvu/193

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SECONDO - ELETTRA



narni.

N
ARNI, qual dorme in Santo Giovenale

su l’arca il senatore Pietro Cesi,
tal dormi tu su’ massi tuoi scoscesi
intorno al tuo Palagio comunale.

5Sogni il buon Nerva in ostro imperiale?
o Giovanni tra gli odii in Roma accesi?
Io di secoli, d’acque e d’elci intesi
murmure che dal Nar fino a te sale.

E vidi su la tua Piazza Priora,
10ove muto anco dura il cittadino
orgoglio, alzarsi una grand’ombra armata:

grande a cavallo il tuo Gattamelata,
sempiterno in quel bronzo fiorentino
che gli invidian lo Sforza ed il Caldora.


todi.

T
ODI, volò dal Tevere sul colle

l’Aquila ai tuoi natali e il rosso Marte
ti visitò, se il marzio ferro or parte
con la forza de’ buoi le acclivi zolle.


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