Pagina:D'Annunzio - Laudi, II.djvu/48

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DELLE LAUDI - LIBRO

25che sorga, su l’ombre
oblique, su le forme vuote
di alito, su le cloache ingombre
di uomini, generatrice.
Manca la Grande Madre. Ti manca
30il vergine eroe, il nepote
ultimo del magnanimo Enea,
che con la sua man pura
la tragga vivente alle tue mura
auguste e instituisca la Festa
35nova e inizii la nova Epopea.
L’ancile di Marte è scodella
al mezzano; la meretrice
è addetta al fuoco di Vesta;
del tuo Campidoglio non resta,
40o Roma, che la Rupe Tarpea.

Ma, sotto il ciel settembrale
che riversa il suo calice d’oro
ampio dal Celio al Viminale
dal Gianicola al Vaticano
45dall’Anfiteatro al Fòro,
nel dì fausto dell’alta conquista,
cantiamo l’avvento fatale,
su la torbida acqua corrotta
chiamando l’imagine prisca.


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