Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu/263

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TERZO - ALCIONE


In bocca tre l’artiere me ne messe,
l’una più lunga, l’altre due minori;
nella più lunga numerosi fóri
180praticò, che diverse voci desse.

Le due brevi, di largo cerchio e stretto,
aperte in giuso a mò di padiglione,
servir di grande e piccolo bordone
dovean come le frondi all’augelletto.

185Oh meraviglia, quando per la corta
canna eglio enfiò la nova cornamusa!
Tutta di pia felicità soffusa
giovine donna venne in su la porta,

nuda le belle braccia, e disse: “O caro
190marito, o barbadoro, ecco che nasce
ricchezza ingente nelle nostre case;
ed i granai si rempiono di grano,

gli alveari si rempiono di miele,
d’aurei pomi si rempiono i frutteti,
195di rose citerèe tutti i verzieri,
e di cervi e di damme le mie selve;


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