430ove s’intrecciano le tumide
vene come d’edera
intrichi per arborei còrtici.
Fiammei spiriti
dalle narici esalano. 435Scalpita, scalpita!
Or senton gli uomini
che un divin numero
modera l’impeto
dei solidunguli. 440O prodigio! O metamorfosi!
Ecco, le ali titanie,
le solari penne, le lucifere
piume, infaticabili
flagelli dell’Etere 445diurno, artefici
della rapidità precìpite,
cui le trame dei muscoli
contro le dure scapule
parean constringere, 450ecco, ecco, si liberano
si spiegano s’allargano.
Nell’oro e nella porpora
aperte palpitano
le ali, le ali apollinee. 455Il vento ch’elle muovono