Pagina:D'Annunzio - Notturno.djvu/135

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

notturno 123


La mia testa s’abbatte, si sporge, penzola. Le mie ossa si ghiacciano.

La cupa striscia perpendicolare di sangue sembra che si parta dal mio occhio affascinato.