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notturno 455


Ella sorrideva nella sua veste lunga come quella delle Infanti, e fin d’allora il suo sorriso traversava le onde de’ suoi capelli e ne divideva in due le cime, come il sorriso fende la bocca.

Quando il Soldano era fra le braccia della più bella fra le sue belle, se scoppiasse un incendio nella città di legno, una muta messaggera vestita di vermiglio appariva alla soglia della camera segreta.

Più cara che la più bella tra le belle m’era la mia arte. L’abbracciavo con un amore immemore d’ogni altro bene. Ma quella piccola messaggera senza parola m’annunziava un evento meraviglioso e lontano in cui io fossi per entrare come in una regione inesplorata di me. Memento vivere.

Le dita lasciavano la penna e palpavano la chioma infantile che pareva gonfiarsi di canto come la piuma dell’usignuolo.


Ecco, non ho più l’ansia del tempo.