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376 | san làimo navigatore. |
riso riarsi; farà ragione ai figliuoli del misero, ai poveri afflitti, e fiaccherà l’oppressore. Il giusto fiorirà; e vi sarà abbondanza di pace, fin che non vi sia più luna. Le correnti del fiume trarranno polvere d’oro; ruscelli d’acque vivificanti scorreranno per l’erbe; ciascun albero darà molte libbre di gomma odorifera e frutti; ciascun seme produrrà ricchezze; e le tigri saranno mansuete, i rettili non avranno più tossico, li elefanti e i bufali sosterranno le fatiche della coltivazione. Il Dio signoreggerà da un mare all’altro, e dal fiume fino alle estremità della terra. I re delle isole gli pagheranno tributo, tutte le nazioni gli daranno inni e incensi di belzuino; poichè egli libererà il bisognoso che grida, e il povero afflitto e colui che non ha alcuno aiutatore; egli riscoterà la vita delli schiavi da frode e da violenza, e il sangue loro sarà prezioso davanti a lui....”
Così parlava il profeta, quasi cantando.
Le turbe delli idolatri, soggiogate dal fáscino della voce, tacevano, con le fronti chine; e come la pacificazione della luna scendeva su le foreste, si spargeva per quelli animi un balsamo, una calma piena di freschezza e di profumi.
Ora discese Làimo alla riva; e le genti lo seguitarono. Ed egli camminava innanzi ammaestrando,