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Pagina:D'annunzio - Elegie romane.djvu/80

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70 elegìe romane




III.



Or non vedeva il cielo nelli occhi di lei; ma dolore.
     48Ella tacea pur sempre, pallida più del cielo.

Tutte le forme alli occhi miei lassi apparian dubitose.
     50inesistenti, come forme di sogni, strane.

Alberi strani, in torno, balzavan da terra a ghermire
     52con mostruose braccia la delicata nube.