Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/168

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Non t’incresca, lettor cortese, di leggeranche questa storia de’ miei amori. Io credo che sará rultima, di cui mi fia permesso fare menzione. Ma questa è di troppa importanza nella mia vita, perché io possa tacerne.

Quando partii da Vienna per andare a Trieste, la donna, eh’ io amava, parti per Venezia. Mia intenzione era di abboccarmi con Leopoldo, di difendere e provare la mia innocenza, e di andar a Venezia anch’io. Ma, ad onta di tutte le pruove date di vera amicizia, ad onta de’ sacrifizi terribili da me fatti per lei, ad onta alfine di mille promesse, di mille giuramenti di amore e di gratitudine, un’aura vana di sperata ma non ottenuta prosperitá empiè la sua testa, naturalmente romanzesca, di mille chimere di vanitá e di grandezza; e, un poco per debolezza di carattere, un poco per seduzione d’un vile, che non merita esser nominato da me, pose in dimenticanza non solo ogni sentimento d’alTetto e di gratitudine, ma s’adoperò indegnamente per allontanare da me il dolce piacere di tornar in seno della mia patria. Quest’atto però d’iniquitá feminina vólto fu in breve dalla mia ragione alla mia propria salute. In meno d’un mese mi trovai libero di un’ignominiosa passione, che per tre anni continui mi tenne schiavo infelice di quella donna. Io non credea, dopo questo, che fosse cosa possibile l’innamorarmi. M’ingannai. Il mio cuore non era e non è forse fatto per esistere senza amore; e, per quanti inganni e tradimenti m’abbiano nel corso della mia vita fatto le donne, in veritá io non mi ricordo d’aver passato sei mesi in tutto il corso di quella, senza amarne alcuna, e amare (voglio vantarmene) d’un amore perfetto.

M’accadde dunque a que’ tempi d’essere presentato a una giovine inglese, figliuola d’un ricco mercadante, arrivato non molto prima a Trieste. Si diceva da tutti esser bellissima della persona e accoppiare a maniere gentili tutte le grazie d’uno spirito coltivato. Tenendo ella allora coperto il volto d’un velo nero, che m’impedia di vederla, io, che desiderava pur di conoscere se il fatto rispondeva alla fama, me le avvicinai un pocolino, e, per una certa baldanza che davami l’intrinseca famigliaritá da me contratta prima co’ suoi: — Madamigella