Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/90

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O cittadini del beato mondo, benedite il Signore, che il viver vostro fa sempre giocondo: egli è il Dio di pietade, il Dio d’amore. SALMO IV Alisericordias Domini in aeternum cantabo.

Abbastanza, o Signore, non pianse il mio peccato questo mio core ingrato; ma son si consolato nel tuo divino amore, ch’ove lagrime chiedo, invece io sento sorger di gioia alletti e di contento. Veggio le aperte braccia, onde i tuoi figli inviti, se son da te partiti. Veggio i rai che a’ smarriti dietro ingannevol traccia ad or ad or la tua pietá dischiude, e qual infondi in lor grazia e virtude. Ler boschi ermi e dirupi tu volgi ognor le piante, pastor tenero e amante, dietro l’agnella errante; tu la guardi dai lupi, tu contra i denti lor le dai soccorso, e la porti all’ovil sul di viti dorso. Se la tua man percuote un’alma a te rubella, mano di padre è quella, che da l’error rappella, che i tarili sprona e scuote. E, vilipeso ancor, soffre ed aspetta, pria che il dardo vibrar de la vendetta.