Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/150

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per difesa della veritá sarò sforzato di profanare, mescolandolo a quello d’un tal traditore.

Egli ascoltava distrattamente e quasi baloccando tutte le cose ch’io narrava a lui bona fide e, come per dargli un conforto, dipingendogli un compagno in disgrazie. Ma si vedrá tra poco da certe lettere anonime, ch’egli scrisse e mandò agli scolari miei, undici delle quali son ora nelle mie mani, com’egli scolpiva lapillo nigro nella sua anima ancor piú nera le cose ch’io gli narrai, con alcune altre ch’ei cercò scoprire dagli amici, conoscenti e fin servi miei; e come le cangiò, le alterò, le colorò, le disfigurò, per far di me una pittura che non si può riguardar senza orrore, fuor solo da chi ha un’anima come la sua. Ignaro de’ suoi sentimenti, del suo odio acerrimo e delle sue diaboliche viste, io trattava con lui come si tratta generalmente con uno che non credesi né nemico né amico. Infatti io non gli aveva mai data occasione d’esser il primo, ed egli non l’avea mai data a me di crederlo il secondo. Egli però non avrebbe potuto senza eccessiva ingratitudine dire lo stesso di me. Se non per una gran tenerezza per lui, per amore di patria, per bontá naturale di core e per compassione della sua povertá, che egli mi descriveva spesso con colori assai vivi, ho cercato di far per colui quello che un fratello farebbe per l’altro, o un padre pel proprio figlio. Io l’offersi, lo presentai, lo raccomandai, lo feci da miei amici raccomandare al signor dottor Alien per maestro d’italiano e francese nel suo collegio. È colpa mia se non gli piacque il suo ceffo? Io procurai farlo accettar in mia vece da certo illustre soggetto di Boston, che mi proponeva vari scolari di lingua italiana in quella cittá. Un’occhiata furtiva, che diedegli in casa mia, bastò perché con un espressivo movimento di testa mi dicesse un «no» arcimaiuscolo. N’ho io la colpa? Il signor R. Livingston mi chiese un institutore, che insegnasse l’italiano e il disegno alle sue figlie. Propongo e raccomando caldamente questo vile uomo e sua moglie. Ecco la risposta: Dear sir, I feel much oblige < by your polite letler of thè 26 1 > 1 inst. The object was to procure a single lady as an instructress