Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/189

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Quanto a’ile mie Memorie , non oso veracemente dare opinione. La sua solita bontá per tutto quello che viene da me gliele fa trovare «bene scritte ed interessanti». Se però mi riesce ristamparle in Italia, correggerò due o tre gallicismi che la mia devozione al Cesarotti mi fece cader dalla penna, e vi caverò alcune coserelle, che la morte d’un mio furibondo persecutore renderebbe affatto superflue. Io ho cavata da tre volumetti che le inviai tutta questa storia, per non profanare le sue caste orecchie con un infame racconto, e vi levai parimenti alcuni altri tratti, che non avrebbero forse piaciuto a’ revisori reali. Correggerò gli errori di stampa, ridurrò i volumetti al gusto mio, e li manderò a’ signori Fusi e compagni, editori di Milano, perché ne facciano una gentile edizione. Mi terrei per onoratissimo se potessi fregiarla del suo venerabile nome; ma noi farò senza ch’Ella mi dia il suo consentimento. Credo che saranno cinque volumetti, e nell’ultimo porrò una scelta del mio piccolo Parnasso. Le rendo le piú distinte grazie per la poetica iscrizione e pe’ versi latini che mi mandò nella sua cara lettera. E questa e quelli mi piacquero molto; ma non fecero, dirò cosí, che aguzzar la mia sete, che non ispero di saziare se non all’arrivo delle promessemi poesie. Ho qualche speranza di riceverle pel vascello americano eh’ è attualmente a Livorno; e pel vascello medesimo spero di ricever novelle da mio fratello, e forse di vedere lui colla sua figliuola e con una buona compagnia di cantanti italiani per gli teatri di questa cittá. Questa è la sola cosa, che potrebbe rendere generale la nostra lingua e alzar in breve spazio alle stelle la nostra letteratura. Desidero che la mia canzone sia arrivata alle mani dell’imperadore, e ne spero de’ buoni effetti. È parto, come le scrissi, di vecchissima musa; ma non panni del tutto indegna d’ottener grazie. Mi perdoni se ho osato di porre in fronte al libretto mio il suo riveritissimo nome. Io l’ho accoppiato a quello d’un altro personaggio illustre per virtú, per carattere, per dottrina, al patrocinio e al favore del quale deggio in gran parte il mio buon successo nella diffusione della mia lingua: perlocché posso coraggiosamente dire : Ei di te degno, e tu degno di lui!

Pel primo vascello, che partirá per Livorno o per Napoli, le invierò alcune altre coserelle, che non osai mandarle pel signor conte Lucchese, per timore di ingrossar troppo il mio piego : tra