Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/23

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quelle in cui la divinizzata Lauretta «pose le belle membra», e in vari tempi dell’anno vi si trovano delle trote tanto saporose, che i laghi di Como e di Garda non ne danno di migliori al ghiotto lombardo. Non prima di giungere all’ultima vetta della montagna si vede Sunbury. L’entrata del borgo promette poco all’occhio osservatore de’passeggieri : non pulitezza di strade, non eleganza di fabbriche, non frequenza di popolazione. Ma, fatto poco piú di mezzo miglio, quando si giunge a quella parte della borgata che sulla sponda dilatasi della Susquehanna, riviera nobile e navigabile, la veduta è veramente maravigliosa, pe’ vari giri dell’acque, per le boscaglie, i monticelli ed i paesetti, di cui l’opposta riva inghirlandasi. Da questa amenissima parte di Sunbury era la casa presa a pigione da me, nel centro delle piú rispettabili famiglie del loco, fra le quali primeggiavano allora quelle de’ signori Grant, Hall, Bujers e Smith. Ci legammo ben presto nella piú cordiale amicizia, e passammo il primo anno e gran parte del secondo in una perfetta armonia, procurandoci que’ conforti e que’ passatempi che il buon costume e gli usi dell’onorate societá permettono a persone colte, agiate e dabbene. Conversazioni notturne, danze contadinesche, conviti gioviali, giochi di civile compagnia erano le delizie della parte sana di quel paesetlo. V’era anche allora, come v’è da per tutto, la parte inferma della borgata, ma questa generalmente s’evitava da’ buoni, cane peius et angue. Le donne poi erano quasi tutte amabili, sagge e per la maggior parte assai belle. Ne nominerò una fra tante, che per affabilitá, soavitá di maniere, puritá di costumi e sopra tutto per l’adempimento esemplare d’ogni dovere domestico si può coraggiosamente proporre come perfetto modello di madre di famiglia. La signora Elisabetta Hall è la persona veneratissima di cui parlo: figlia d’uno de’ piú facoltosi cittadini di Pensilvania, che con grato rispetto di gratitudine onora la sua memoria; moglie, e sfortunatamente ora vedova, d’uno de’ piú celebri avvocati di quella contea, e madre felice di bellissima ed amabilissima prole. Il primogenito de’ suoi figli studiò le lingue con me. Molta memoria, veloce ingegno