Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/47

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fraudolente e spergiuro verso quelli che doveva aver ingannato con un finto fallimento. Proposi nullameno di pagargli una certa summa, se restituivami le mie carte ; e facea volentieri tal sacrificio, pel terrore di dover ricorrere alla legge in Pensilvania, e piú ancora per un giusto sospetto, che ogni giorno piú in me cresceva, di dover esser alfine ingannato da’ raggiri, dalla furberia e dalle male pratiche di tal uomo. Narromtni una sera, in cui era un po’ piú del solito bene potus, ch’avendo egli una lite con una vedova per una sua domanda di seicento piastre, non avendo altra via d’ottenerle, offerse un guiderdon di duecento talleri all’avvocato di quella femmina, se gli facea guadagnare la lite; che per tal mezzo la guadagnò, che l’avvocato gli domandò quei dugento talleri, che chiamollo in giudizio; ma ch’egli se la rise dell’avvocato, del giudizio e della vedova, non pagò un soldo ed egli si godette i suoi seicento talleri in pace. Quando la santitá delle leggi può esser profanata si impunemente, qual dev’essere poi il destino del povero? Nulladimeno, dopo aver invano tentate tutte le strade d’un accomodamento, fu giocoforza ricorrere ad avvocati. Ne scelsi due de’ piú accreditati di Filadelfia, esposi le mie ragioni, ed opinione era dell’uno e dell’altro che le sue pretese fossero insostenibili. Mi propose un’arbitrazione, ed io l’accettai. Mi parve piú saggio consiglio quello di rimettermi al giudizio di tre uomini addottrinati che a quello d’un corpo di giurati, scelto generalmente dal basso popolo. Io non poteva dimenticarmi de’ giurati di Sunbury! Ma qual è l’onesto uomo, l’uomo dotato d’onore e di rettitudine, che possa guardarsi dagli artefizi de’ perfidi? Mentre s’agitavan le cose, m’introdusse colui da certo Musgrave, che, a tutte le apparenze, era un personaggio sensato, gentile e onorevole. In pochi giorni divenimmo amici. Parlando di Mussi e del caso mio, mi disse un giorno queste precise parole: — Il Mussi pretende d’esser padrone di molte terre. Io, che so come ne ha ottenuti gli atti di vendita, non gli darei un baiocco di tutte quante. — Io gli offersi mille piastre — risposi allora — per riavere tutte le carte, ma egli ne domanda tremila! — Non un soldo, non un soldo ! —ripigliò vivacemente il signor Musgrave.