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Pagina:Dalla Terra alla Luna.djvu/42

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42 giulio verne

d’un potente telescopio, diminuì d’assai le misure precedenti. E’ diede mille e novanta tese alle montagne più alte e ridusse le medie delle diverse altezze a quattrocento tese soltanto. Ma Herschel sbagliavasi ancora, e ci vollero le osservazioni di Schrœter, Lonville, Halley, Nosmyth, Bianchini, Pastorf, Lohrman, Gruithuysen, e soprattutto i pazienti studi dei signori Beer e Mœdeler, per risolvere definitivamente la questione. Grazie a questi dotti, l’altezza delle montagne della Luna è oggi perfettamente conosciuta. I signori Beer e Mœdeler hanno misurato mille e novecentocinque altezze, sei delle quali sono al disopra di duemila e seicento tese, e ventidue al disopra di duemila e quattrocento1.

La loro più alta vetta domina di tremila e ottocento e una tesa la superficie del disco lunare.

Nello stesso tempo completavasi il riconoscimento della Luna; questo astro sembrava crivellato di crateri, e la sua natura essenzialmente vulcanica confermavasi ad ogni osservazione. Dal difetto di rifrazione nei raggi dei pianeti da lui occultati, concludesi che l’atmosfera doveva mancarle quasi assolutamente. Quest’assenza d’aria trae seco l’assenza d’acqua. Appariva quindi manifesto che i seleniti, per vivere in tali condizioni, dovevano avere un’organizzazione speciale, e differire singolarmente dagli abitanti della Terra.

Infine, in virtù di nuovi metodi, gl’istrumenti più perfezionati esaminarono la Luna senza tregua, non lasciando inesplorato un solo punto della sua



  1. L’altezza del Monte Bianco sopra il livello del mare è di metri 4,813.