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principio che le scienze tutte doveano servire, quasi ancelle, alla Giurisprudenza; e come erano a lui famigliari la verità e le nozioni geometriche, agli altri giurisperiti sconosciute in allora.1

Nel secolo seguente xv altri nomi illustri presenta la storia, e per tacere qui del Pelacani, e di Vittorino, che più sopra ci son venuti sotto la penna, nominerò il bolognese Giovanni Bianchini, «che fu uomo in astronomia dottissimo; e ne son prova le Tavole de’ movimenti de’ Pianeti stampate più volte anche nel secol seguente; e per le quali egli ottenne dall’imperator Federico a se e a suoi agnati il privilegio di aggiungere alla propria divisa l’aquila imperiale.»2

Nominerò ancora, ad alto e bello onore, quel Domenico Maria Novara, ferrarese,3 cui toccò la sorte e



  1. «Quia circa divisiones eorum, quae per alluvionem adjiciuntur, quaestiones plures vidi, quarum doctrinam dare impossibile arbitror, nisi res inspectione oculorum inspiciatur; ideo figuras ad oculum demonstrantes inserui, per quas illa sola docere intendo, quae communiter ignorantur: et in hoc utar aliquibus conclusionibus geometricis. Nec hoc quis arbitretur incongruum: quia omnis scientia ancillatur huic; est enim haec Architectita de aliis cunctis disponens.» Bart. Tract. de Flumin. nell’edizione di Torino, 1574, per Nic. Bevilacqua: Consilia Quaestiones et Tractatus Bartoli a Saxoferrato. cart. 137.
  2. Tiraboschi, Stor. della Letter. Ital. Tom. vi Lib. ii cap. 2 n. 33. Ivi sono indicati due opuscoli inediti del Bianchini; ed è discussa la quistione se veramente Bolognese o Ferrarese egli fosse per nascita.
  3. Navarra e non Novara lo chiama il Corniani (Vol. 3 pag. 161). Ma ciò non può essere che un errore di stampa o di penna: imperocchè il cognome di questo Astronomo nasceva dalla sua patria d’origine che fu per appunto Novara. "Il primo de’ suoi