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rare la schietta e nuda verità storica spaziando con congetture pei troppo vasti campi del probabile. Ed anche non havvene uopo alcuno: troppo insigne documento storico pur rimanendoci della perizia de’ veneziani in fatto di Matematiche, in ciò che si conosce de’ progressi per loro fatti nella nautica. E tali sono l’applicazione dell’Astrolabio e della Trigonometria alla navigazione.

So bene che lo Spotorno, tenero quanto altri mai della fama di Cristoforo Colombo, si sforza di attribuire a quest’uomo grande il merito d’avere pel primo adoprato l’astrolabio in mare; e giunge a paragonare il pregio di tale pratico uso a quello della scoperta del nuovo mondo.1 Ma essendo certo che ciò già facevano i Veneziani 2, parmi che il troppo zelo dello Spotorno



  1. «Egli (il Colombo) misurava il suo cammino (in mare) per mezzo delle Stelle: ciò vuol dire, ch’egli applicava l’uso dell’astrolabio alla navigazione: la qual lode è pur confermata al Colombo dallo storico spagnuolo Oviedo. Or la navigazione non sarebbe mai stata perfetta senza l’uso dell’astrolabio e senza la cognizione della varietà nella direzione dell’ago calamitato. Poteva il caso o l’ardimento d’un uomo spingere a’ lidi ignoti del nuovo Mondo un naviglio: ma l’applicare alla navigazione il magnetismo e l’astronomia sono effetto della scienza e non del caso: e scoperte non meno pregevoli all’occhio del filosofo, che quella stessa dell’ignoto emisfero.» Spotorno, Storia letter. della Liguria. Tom. i pag. 294.
  2. «Nella Carta de’ Zeni i gradi (di latitudine) non vi mancano, donde ne deduco che i Veneziani sapessero anche far uso in mare dell’Astrolabio, e levare le altezze dalla tramontana o col sole.» Formaleoni. Saggio sulla Nautica antica de’ Veneziani. Venezia, 1785. pag. 26.
         «Prima di lui (del Colombo) il nostro Cadamosto non levò forse l’altezza delle spiaggie d’Africa fino al grado 11.o? .... E