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210 Altarana

detto quelle parole anche per lui. E non parlò più del sindaco.

Ma la settimana dopo, un’altra chiamata al municipio: la maestra medesima glielo disse, con aria seccata, incontrandolo per la strada mentre andava. E questa volta egli non la potè cogliere al ritorno. S’affacciò la mattina dopo al terrazzino: essa non comparve. Allora egli s’andò a piantar dieci minuti prima all’uscio della scuola, e all’ora fissa la vide venire innanzi con un viso così alterato e fremente, che non s’arrischiò ad altro che a salutarla. Qualche gran che era seguito. Una dichiarazione brutale faccia a faccia? Un tentativo di violenza? Aveva l’anima sottosopra. Tornò ad aspettarla la sera sul terrazzino. Essa comparve per pochi momenti; più quieta, ma ancora pallida. — Che cosa le è accaduto? — le domandò ansiosamente il giovane.

— Lei ha avuto qualche gran dispiacere! Cos’è seguito col sindaco?

La maestra rispose con accento fermo: — Nulla. Non mette conto di parlarne.... — Egli insistè. — La prego di non insistere, — diss’ella. E ripigliò i discorsi soliti, ma pensierosa, guardando sovente giù, di là dal cortile, dov’era un folto di pini che parava la vista del fondo della valle.

E così fece per vari giorni, non permettendo al maestro, divorato dal desiderio di sapere, nemmeno di riattaccar quel discorso.

Ma una mattina ch’ella stava per lasciarlo prima del solito, e gli diceva a rivederci dando un’occhiata di là dal cortile, gli balenò un sospetto. — Si ritira prima — le domandò — per non esser veduta parlar con me? S’è forse detto qualche cosa sul conto nostro in paese? — E provò un piacere nel dir quel nostro, quasi che la parola legasse le persone come legava le idee.

La maestra sorrise con alterezza, e rispose: — Se questo fosse vero, rimarrei qui espressamente.... Ma debbo rientrare. — E per provargli la sua sincerità, lo salutò con uno sguardo più amichevole dell’altre volte. Ma era appena rientrata che il maestro, guardando giù, vide sparire fra i tronchi dei pini il cappellaccio dell’inserviente. Che fossero spiati! Egli rimase sopra pensiero. E gli cadde in mente per la prima volta che quelle conversazioni sul terrazzino, viste di