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Avventure di terra e di mare 77

tutti. Alcuni, di quei pochi signori che stavan nel paese, le mandavano dei doni speciali perchè accordasse certi privilegi alla loro bimba: come, per esempio, di metterla in un banco a parte o di farla uscir la prima dalla scuola; essa rifiutava, quelli s’offendevano. Altri le venivano a dire che non desse del tu alla loro figliuola, ma del lei, e la chiamasse donna. Lei rispondeva di no, e si faceva altri nemici. Il sindaco, ch’era un democratico, godeva di quei rifiuti e la lodava; e questo tanto più inaspriva gli offesi. I signori avversavano il sindaco, che trattavan di capraro. Era un buon diavolo, che portava a vedere i lavori di ricamo e i fiori fatti da lei al “club dei galantuomini„ e diceva: — Vedete che cosa sa fare la nostra maestra! — E così irritava sempre più le gelosie. Avendo essa un giorno ricevuto una lettera d’un chiericotto di quattordici anni che le proponeva di fuggire in America, i suoi nemici ne menarono gran rumore, accusandola d’aver fatto girare la testa al ragazzo. Il che non toglieva, peraltro, che gli stessi maestri preti che la calunniavano, le facessero gli occhi di triglia morta e dei complimenti arrischiati, a ogni occasione; uno specialmente, un perticone, tutto naso e capigliatura, e gran fumatore, il quale badava a dirle, con voce da commovere, che i poveri sacerdoti, privi di famiglia e di consolazioni, erano infelici, e avevano bisogno d’affetto. Costui, una sera, in un piccolo teatro dove lei era andata con una famiglia di suoi vicini, standole seduto di dietro, la toccò; essa gli diede del villano insolente; e quegli, offeso nell’anima, si prese a vendicare i dì seguenti, nel teatro stesso, facendole di lontano dei cenni che lasciassero supporre un’intelligenza. Per farlo smettere ella scrisse al sindaco, che ne riferì all’arciprete, il quale minacciò il reverendo di sospenderlo a divinis. Questi allora le giurò guerra a morte. Altri del paese, intanto, dei giovani di buona famiglia, credendola una preda facile perchè era sola, s’eran messi a importunarla con dichiarazioni, che le sfoderavano per la strada, come a una chitarrista da cantonate; le mandavan persino delle lettere amorose per mano delle serve, mentre faceva scuola; e respinti, s’arrabbiavano, e s’alleavano coi preti. In fine, per sua mala sorte, il sindaco che l’aveva in grazia fu rovesciato e allora