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lessere reale, diffuso, diuturno, il quale alla sua volta è l’ultimo prodotto di una serie prolungata di violazioni dell’ordine sociale cristiano fondato sulla giustizia e sulla carità.

In tal caso la causa del popolo sofferente e le irrequietudini presenti di esso ne sono una prova di più.

I fini di questa medesima agitazione, in quanto si confondono col programma del socialismo essendo pure riprovevoli, attestano tuttavia che non si ha posto ormai che alla rivoluzione sociale o al restauro sociale cristiano.

Perciò urge: I. Proclamare che la legge del dovere cristiano deve imperare sovrana sopra tutte le classi senza distinzione; e che tal legge nei rispetti economici si traduce nella legge del lavoro da cui non rimane assolto alcuno, se non per sostituirvi forme di attività più elevate e proficue all’universale.

E precisamente questa legge comune del lavoro, ossia di una attività utile e meritoria, deve essere quella che appresti colleganza e stabilità ai rapporti fra le classi oggidì scisse e fra loro in conflitto.

II. È necessario restaurare la coscienza del dovere etico cristiano, per cui l’uso della proprietà privata, soddisfatti i bisogni relativi della classe possidente, deve volgersi a beneficio comune e in specie dei poveri e nulla tenenti. Salvare le ultime reliquie e ri-