Pagina:De Amicis - Ricordi di Parigi, Treves, Milano 1879.djvu/185

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182 ricordi di parigi.


socchiudendo gli occhi per aguzzare lo sguardo, e sorridendo leggerissimamente, come se si compiacesse dell’effetto che mi produceva, e mi dicesse in cuor suo: — Guardami, via; levatene un po’ la voglia, povero giovane, perchè te la leggo proprio sul viso, e m’hai l’aria d’un buon diavolo sincero.

E l’osservai infatti, in quei pochi minuti, attentissimamente; ma non potei vederlo bene che più tardi perchè il lume non gli batteva sul viso. È di statura media, leggermente curvo, tarchiato. Ha la testa grossa, ma ben fatta; fronte vasta, collo di toro, spalle larghe, mani corte e grosse, e una carnagione rossigna da cui traspira la salute e la forza. Tutta la sua persona ha qualcosa di poderoso e d’atletico, come il suo genio. Ha i capelli irti e fitti, la barba intera e corta, bianchissima; gli occhi lunghi e stretti, un po’ obliqui, come i fauni; il che dà al suo viso un aspetto un po’ strano. Se siano neri o azzurri, non ricordo. Sono occhi vivissimi e mobilissimi, che