Pagina:De Amicis - Ricordi di Parigi, Treves, Milano 1879.djvu/66

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uno sguardo all'esposizione. 63


nell’estremo settentrione o nell’estremo oriente? Si può credere l’uno e l’altro. Son due spettatacoli in uno. Di qua, le pietre preziose della Siberia, i grandi blocchi di malachite dell’Ural, gli orsi bianchi e la volpe azzurra, le stufe enormi, le stoffe porporine di Mosca, mille scene dipinte della vita russa, intima e grave, e saggi ingegnosi di nuovi metodi d’insegnamento, che rivelano una cultura fiorente; di là, i vestiarii briganteschi e splendidi del Caucaso, i pugnali e i gioielli barbarici, e un barlume del cielo di Tartaria e un riflesso del sole di Persia; e poi l’oreficeria e la ceramica dall’impronta bizantina, fra cui brillano i grandi piatti di mosaico a fondo d’oro, nuova gloria di Mosca: una esposizione varia e tumultuosa che conduce il pensiero a salti, d’oggetto in oggetto, dalle rive della Vistola alla muraglia della China, e lascia quasi sgomenti dinanzi all’immagine dell’Impero smisurato e deforme. Improvvisamente un alito d’aria montanina vi porta una vaga fragranza