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lati da migliaia di seggiole, e da centinaia di banchi d'acquaioli e di aranciai, è la parte più frequentata del Prado, e si chiama il Salon del Prado. Ma il passeggio prosegue oltre la fontana di Nettuno; vi sono altri viali, altre fontane, altre statue; si va in mezzo agli alberi e ai zampilli fino alla chiesa di Nostra Signora di Atocha, la famosa chiesa colmata di doni da Isabella II dopo l'attentato del 2 febbraio del 1852, nella quale il re Amedeo andò a visitare il cadavere del generale Prim. Di là si abbraccia collo sguardo un vasto tratto della deserta campagna di Madrid e le montagne nevose del Guadarrama. Ma il Prado è il passeggio più famoso, non il più bello nè il più vasto della città. Sul prolungamento del Salone, al di là della fontana di Cibele, si stende per quasi due miglia il passeggio di Recoletos, fiancheggiato a destra dal vasto e ridente borgo di Salamanca, il borgo dei ricchi, dei deputati e dei poeti; a sinistra da una lunghissima catena di palazzine, di villette, di teatri, di edifizi nuovi coloriti di vivi colori. Non è un passeggio solo, son dieci, l'uno accanto all'altro, e l'un più bello dell'altro; strade per le carrozze, strade pei cavalli, viali per la gente che cerca la folla, viali pei solitarii, divisi da sterminate siepi di mortella, fiancheggiati, interrotti da giardini e da boschetti, nei quali sorgon statue e fontane, e s'intersecano sentierini misteriosi. I giorni di festa vi si gode uno spettacolo incantevole: da un capo all'altro dei viali, son due processioni opposte di gente, di carrozze, di cavalli; nel