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Pagina:De Amicis - Spagna, Barbera, Firenze, 1873.djvu/20

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14 barcellona.

zarri e pittoreschi vestiti che si possano immaginare; e i parenti li conducon per mano alla passeggiata, ed è come una gara di buon gusto, di fantasia e di lusso, alla quale il popolo prende parte con molto diletto.


Mentre cercavo la via per andare alla cattedrale, incontrai un drappello di soldati spagnuoli. Mi fermai a guardarli, raffrontandoli colla pittura che ne fa il Baretti, quando racconta che lo assalirono nell’albergo, e uno gli prese l’insalata nel piatto, e un altro gli strappò di bocca la coscia di pollo. Bisogna dire che d’allora in poi sono molto cangiati. A prima vista, si piglierebbero per soldati francesi, chè hanno anch’essi i calzoni rossi e un cappotto bigio che scende fino al ginocchio. La sola differenza notevole è nella copertura del capo. Gli Spagnuoli portano un berretto d’una foggia particolare, schiacciato sul di dietro, incurvato sul dinanzi, munito d’una visiera che si ripiega sulla fronte, di panno bigio, duro, leggero e grazioso alla vista, e chiamato col nome dell’inventore, Ros de Olano, generale e poeta, che lo modellò sul suo berretto da caccia. La maggior parte dei soldati ch’io vidi, tutti di fanteria, eran giovani, bassetti di statura, bruni, svelti, puliti, come si suole immaginare che siano i soldati d’un esercito che ebbe altre volte le fanterie più leggere e più vigorose d’Europa. Oggi ancora i fantaccini spagnuoli hanno fama di instancabili camminatori e di corridori lestissimi;