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Pagina:De Cesare - Roma e lo Stato del Papa I.djvu/228

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210 capitolo xii.

del quale parla nelle sue lettere, piene di strani entusiasmi, e di più strani sgomenti e pentimenti. Discorre in esse degli artisti, che avevano maggior grido, e ricorda Wurzinger, l’autore del famoso quadro L’Abdicazione di Wallenstein, Coghetti, Rievel, Consoni, dei quali, per singole ragioni, era ammiratissimo. Wurzinger lo sorprendeva per verità di scena, per l’espressioni colte alla perfezione, pel colore vigoroso, nel modo di dipingere tizianesco; Coghetti per disegno grandioso, corretto ed esuberante di vigoria; Rievel per gl’indovinati effetti di luce del sole, per colore, grazia, rilievo e verità, e Consoni per semplicità e correzione di stile puro, leggiadro ed attraente, per i bei tipi di testa e disegno gentile e purgato.


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La vita degli artisti era più sciolta che non sia oggi. Se i loro maestri dell’istituto di belle arti indossavano inappuntabilmente la marsina, e portavano il cappello a cilindro, gli scolari vestivano nei modi più bizzarri, ed ogni loro esagerata stravaganza veniva giustificata dal fatto che erano artisti. Vivevano con pochissimo, perchè si viveva con poco da tutti. Con soli tre scudi si abitava, e con venti baiocchi si mangiava largamente. Il mercato artistico era forse più facile del presente, ma la media dei prezzi assai più bassa. Si vendeva forse di più come quantità, non perchè gli stranieri fossero in maggior numero, ma perchè ogni straniero credeva di non aver ben compiuto il suo viaggio, o pellegrinaggio a Roma, senza acquistare un quadro di arte moderna, paesi a preferenza, ovvero una riproduzione delle opere dei più vecchi e rinomati scultori, quali il Tenerani, Adamo Tadolini; o dei giovani, come il Benzoni, il Lombardi, il Roggers, il Rossetti, l’Amici e Scipione Tadolini. Ebbero fortuna l’Eva e la Schiava di quest’ultimo, la Cieca di Pompei del Roggers, e moltissimo la Psiche, la Venere, e il Fauno del Tenerani, nonchè i suoi genii della Pesca, della Caccia, dell’Agricoltura e del Commercio. Se non furon queste le sole fonti della ricchezza del Tenerani, furono di certo fra le maggiori. Se gli stranieri volevano spendere di più, acquistavano riproduzioni del Thorwaldsen, o si facevano pelare dagli