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teatri, giornali e strenne | 305 |
Quanti scrissero del Verdi e delle sue opere, e singolarmente il Barrili, il Checchi, il Monaldi, Folchetto, il Bragagnolo e il Bettazzi, e il mio defunto amico Alessandro Pascolato, che pubblicò le curiose e interessanti lettere, che si scambiarono il Verdi e il librettista Somma, a proposito del Ballo in maschera e della censura, riferiscono una quantità di aneddoti ed episodi, circa le prime rappresentazioni di quell’opera. Verdi, venendo a Roma, abitò un quartiere mobiliato in Campo Marzio, trovatogli dallo scultore Luccardi; faceva cucina in casa e a tal fine il Luccardi, suo vicario in Roma, gli aveva procurata una cuoca.
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Nonostante l’esito trionfale, il Ballo in maschera non ebbe un’esecuzione perfetta, particolarmente per la Julienne Dejean, nella parte di Amelia. Alla sua bella voce di soprano drammatico la Dejean non accoppiava pari sentimento e difettava d’intonazione. Il Fraschini e il Giraldoni cantarono perfettamente, e tale fu pure il giudizio dell’Eptacordo, il più autorevole dei giornali teatrali del tempo. Nondimeno il successo fu colossale, e nella seconda rappresentazione raggiunse gli estremi del fanatismo, dicono i superstiti. Nella Gazzetta musicale del 20 febbraio leggevasi il seguente telegramma, spedito da Roma alla mezzanotte del sabato 17, appena dopo la seconda rappresentazione: «Opera Verdi Un ballo in maschera seconda rappresentazione previsioni avverate. Pezzi, attori applauditissimi tutti, meno signore Scotti e Sbriscia. Maestro trenta chiamate. Successo immenso. Deciso entusiasmo».
Nel telegramma il corrispondente fa grazia alla Julienne, sebbene non la meritasse. Verdi si dolse della cattiva esecuzione coll’impresario Iacovacci, il quale, furbo e pronto come sempre, non si smarrì e rispose ridendo: Baie, baie! Alla prossima stagione avrò tre cantanti migliori: il pubblico troverà il lavoro ancor più di suo genio, e la cassetta s’impinguerà maggiormente! Fra i superstiti professori d’orchestra, il Branzoli, primo violino in quell’occasione, ricorda che:
...l’opera ebbe un esito tanto colossale che descriverlo sarebbe impossibile; le parti principali furono affidate agli artisti Fraschini tenore; Giraldoni ba-