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Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/118

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54 la sesta crociata.

con lui ad andare contra il detto Soldano di Hamano. Ma quando il Soldano di Babilonia vide che ’l Re non veniva verso lui, si partì egli e andò assediare l’altro Soldano davanti la città di Hamano medesima ove elli era. E questi come si vide così assediato, egli non seppe troppo bene di qual modo venirne a capo, perchè ben sapeva che se il Soldano di Babilonia vi durasse lungamente, certo il conquisterebbe e il confonderebbe. Ma egli fece tanto per doni e promesse ad uno de’ Valletti di Camera del detto Soldano di Babilonia, a chi egli parlò, che il fece avvelenare. E la maniera del farlo fu che questo Valletto di camera, il quale, secondo lor modo, era detto in tale officio il Sergente, conoscendo come soventi fiate, appresso che il Soldano avea giucato agli scacchi, egli s’andava a stendere sur una stuoia che era al piè del suo letto, tanto si procacciò destramente che la invelenì tutta di tossico. Ora avvenne che il Soldano tutto scalzato si mise su quella stuoia attossicata, e stornossi sovr’una scalfittura malignosa ch’egli avea ad una gamba, e incontanente il veleno gli entrò pel mal scalfitto nel corpo talmente ch’egli divenne tutto attrappito di quel lato del corpo a cui era la gamba offesa, e quando finalmente il veleno lo punse al cuore egli era ben istato duo dì senza bere, senza mangiare e senza dir motto. E per tal modo il Soldano di Hamano dimorò in pace, e bisognò che il malescio Soldano di Babilonia fusse ammenato per sue genti in Egitto.