Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/171

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parte seconda. 107


E non dubitate che, siccome il Capo di quei Saracini aveva ordinato e concluso, altresì parimente si mise egli in diligenza di eseguire il fatto. Ed al mattino di quel venerdì detto, all’ora dirittamente del Sol levante, eccolo qui venire a tutto quattro mila Cavalieri bene montati ed armati, e li fece arringare per battaglie a fronte a fronte di nostra oste che era di lungo il fiume, il quale, movendo da Babilonia, passava presso di noi e tirava sino a una villa che l’uomo dice Rosetta. E quando questo Capitano de’ Saracini ebbe in così fatto arringare davanti le lizze i suoi quattro mila Cavalieri, tantosto ci menò un’altra gran frotta di Saracini a piè in tal quantitade ch’essi ci avironaro da l’altra parte per tutto il tenere del nostro accampamento. Appresso queste duo grandi armate così attelate come vi ho detto, egli fece aordinare, e mettere in disparte alle terga tutto il podere del Soldanato di Babilonia per trarne soccorso ed aiuto se bisogno ne fusse. Quando quel Capitano de’ Saracini ebbe così disposte le sue battaglie, venne elli medesimo tutto solo su un ronzinello verso nostr’oste per vedere ed avvisare le ordinanze e dipartimenti delle battaglie del Re; e secondo che e’ conosceva che le nostre bandiere erano in tal luogo più grosse e più forti, in altretale rafforzava esso le proprie a l’incontra. Appresso ciò egli fece passare ben tremila Beduini, de’ quali ho per innanzi parlato così del personaggio come della natura loro, per di verso l’oste che il Duca di Borgogna guardava a parte, la quale era intra li duo fiumi.