Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/176

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112 la sesta crociata.

solo a cavallo, donde male ne avvenne. Perchè li Turchi disfecionla, e presero il Conte di Poitieri, e di fatto ammenavanlo; se non fussono stati li beccai e tutti gli altri uomini e femmine che vendevano le derrate e le profende nell’oste, li quali quando ebbero udito che si ammanava prigione il fratello del Re, levarono il grido e si ismossero tutti colle coltella e le manajuole, e talmente corsero in groppo su i Saracini, tuttavia urlando e sbraitando, che il Conte di Poitieri ne fu riscosso, e rincacciati li Turchi fuora a forza de l’oste.

Appresso la battaglia del Conte di Poitieri ne era una piccolina e la più fievole di tutta l’oste, donde n’era Capo e Maestro uno nomato Messer Giosserando Branzone, ed aveala menata in Egitto lo detto Conte di Poitieri. Era quella battaglia di Cavalieri a piè, e non ci avea a cavallo ch’esso Messer Giosserando e Messer Errico suo figliuolo. Quella povera battaglia disfacevano li Turchi a tutto costo; il che veggendo quel pro Messer Giosserando e il figliuolo salivano per di dietro contro li Turchi abbandonandosi a grandi colpi di spade, e si bene li pressavano alle spalle, che li Turchi erano astretti di rivolgersi contro ad essi due, e di lasciare in tregua le genti loro. Tuttavia al lungo andare, ciò non avrebbe lor valso guari, perchè li troppi Turchi li avrebbon tutti isconfitti ed uccisi, se non fusse stato Messer Errico di Cona, ch’era nell’oste del Duca di Borgogna, saggio Cavaliere e pronto, il quale conosceva bene come la battaglia di Monsignor di Branzone fusse troppo fievole.