Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/249

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parte seconda. 185


Perchè, appresso ciò, il Re, durante ch’elli era in Acri, inviò Messer Giovanni di Vallanza in Egitto verso gli Almiranti per inchiedere che essi satisfacessero gli oltraggi e violenze fatti al Re, tanto ch’e’ ne fusse contento. Ciò che gli Almiranti gli promisero fare purché il Re si volesse alleare ad essi, ed aiutarlo allo ’ncontro del Soldano di Damasco dianzi nomato. E per ammollire il cuore del Re, appresso le grandi rimostranze che Messer Giovanni di Vallanza il buon produomo lor fece, biasimandoli e vituperandoli così dei torti commessi come delle tregue e convenenze rotte, inviarono essi al Re e liberarono di lor prigioni tutti i Cavalieri che distenevano in cattività. E cosi gl’inviarono l’ossa del Conte Gualtieri di Brienne, il quale era morto captivo, affinchè e’ fusse sepolturato in terra santa. Ed ammenonne Messer Giovanni duecento Cavalieri, ed altra gran quantità di popolo minuto che tutti erano prigionieri dei Saracini. E quando elli fu venuto in Acri, Madama di Saetta, ch’era cugina germana del detto Messer Gualtieri di Brienne, prese l’ossa del detto suo cugino e le fece sepolturare nella Chiesa dello Spedale d’Acri bene e onorabilmente, e vi fece fare un servigio grande a meraviglia, in tal maniera che ciascun Cavaliero offrì un cero ed un danaio d’argento; ed il Re offrì un torcetto con un bisante alla moneta di Madama di Saetta: donde ciascuno si meravigliò, perchè giammai non se gli era veduto offrire danaio alcuno che non fusse di sua moneta, ma il Re sì il volle fare per sua cortesia. Tra i Cavalieri che Messer