Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/264

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200 la sesta crociata.

dale andarono all’incontro de’ miei Cavalieri, e sì combatterono ad essi talmente che fecer loro grandi oltraggi. Per li quali oltraggi io me n’andai querelare al Maestro dello Spedale, e menai con me i Cavalieri ch’erano stati oltraggiati. E quando il Maestro ebbe udito la mia querela, mi promise di farmene la ragione secondo il dritto e l’usaggio di Terra Santa, che tale era, ch’elli farebbe mangiare i Frieri ch’avean fatto l‘oltraggio, sovra i loro mantelli, e quelli a chi l’oltraggio era stato fatto, vi si troverebbono, e leverebbono i mantelli de’ Frieri. Avvenne che il Maestro dello Spedale fece mangiare i Frieri ch’avean fatto l’oltraggio sovra i loro mantelli; ed io mi trovai là presente coi Cavalieri, e richiedemmo al Maestro ch’e’ facesse levare i Frieri di su i mantelli, ciò ch’egli pensò rifiutare; ma nella fine forza fu che così facesse, perchè noi ci assidemmo coi Frieri per mangiare con loro, ed essi nol vollero sofferire, e bisognò ch’essi si levassero di con noi per andare a mangiare cogli altri Frieri alla tavola, e ci lasciarono i lor mantelli.

L’altra giustizia fu per uno dei Sergenti del Re, che aveva in nome il Golato, il quale mise la mano sovr’uno de’ miei Cavalieri e lo scrollò rudemente. Io me n’andai querelare al Re, il quale mi disse che di ciò io me ne poteva ben diportare, visto che ’l Sergente non avea fatto ma che iscrollare il mio Cavaliere. Ed io gli risposi, che non me ne diporterei già, ma piuttosto gli lascierei suo servigio s’egli non mi faceva giustizia, poichè non apparteneva a sergente di metter mano nei cava-