Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/218

Da Wikisource.


Non vi è chi non sappia come sia difficil cosa lo sradicare dai popoli, anche più civili, le cattive ed inveterate usanze, le superstizioni, l’esagerazioni dei diritti di famiglia ed in particolar modo quelli dell’onore oltraggiato: intorno al qual principio, le popolazioni degli altipiani di Massaua, avrebbero potuto dare dei punti al più geloso e furente Spagnolo. Essi di fatto aveano la crudelissima usanza, ed inumana, di uccidere la giovane, la quale (come dice il Sapeto pudicamente) avesse fatto copia di sè a chicchessia. «L’animo mite del P. Stella ha fatto cessare questa usanza della qual cosa gli animi cristianamente umani gli sapranno grazie infinite» 1.

Quegli indigeni adunque sono così dolci, così docili; ed il condurli al bene, sul retto sentiero, è così agevole, che il Sapeto, considerando la facilità somma d’incivilirli, esclamava quasi come profeta:

«Grande missione è questa, stupendissima! con pochi missionari, alcune chiese, alquanto di fatica e di spesa, in men di sei anni il cattolicismo diverrebbe la religione di cinquemila Mensa, venticinquemila Bogos o Bilen, senza timore dell’Abun abissino, o dei Re o capi etiopi, nè incommodo di rito giacchè il rito a esercitarsi colà vuol essere il nostro, a cui sono grandemente inclinati» 2.

  1. Sapeto, op. cit. pag. 206.
  2. Sapeto, op. cit. pag. 155.