Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/230

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sco panorama di veri boschi di sicomori che rendono la marcia gradevole anche d’estate.

10. Se adunque nè dagli indigeni, nè dalla terra dovremo temere ostacoli, nè quelli che presentano le vie, i mezzi di comunicazione son tali da impensierire alcun uomo serio, mi pare che il mio progetto non può non riuscire; perchè non si può certamente dire che esso, o, per dir meglio, che io abbia il difetto di essere incostante, di essere irrequieto. Credo che dieci e più anni di incessanti pratiche tendenti sempre ad un fine, siano più che sufficienti a dimostrare la costanza, la fermezza dei miei propositi.

Ho studiato con amore la quistione della colonizzazione ed il mio progetto, e da siffatto studio trassi la convinzione che facilissimamente si può restaurare la colonia italiana di Sciotel, e che fra pochi anni domineremo su tutte quelle regioni. Questa profonda convinzione generò in me la fermezza, la costanza con cui da sì gran tempo vo propugnando le medesime idee, e presso chi vuole e presso chi non vuole ascoltarle.

Durante le lunghe pratiche, da me fatte, spesso incontrai uomini che mi accolsero benevolmente, ma forse, in cuor loro, mi credettero esaltato; altri si mostrarono indifferenti, o presero in giuoco la cosa; altri infine, per non confessare che era un problema superiore alla loro intelligenza, si dichiararono contrarî. Oggi invece la scena va man