Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/282

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mo ad estendere i nostri traffici verso il Sudan, regione ricchissima, e che non solo produce ma consuma. Nè si creda, come alcuni fanno, che ciò sia cosa dell’altro mondo, giacchè chi ha studiato spassionatamente la quistione pensa diversamente; e l’illustre Conte Pennazzi, certamente competentissimo, mi scrive sul proposito:

«La distanza fra Kassala-Suakin e Kassala-Massaua è circa la stessa, se una di esse venisse abbreviata di circa 100 chilometri, come lo sarebbe aprendo la strada diretta Massaua Keren per Ailet e Maldì, è certo che i ricchi depositi di merce concentrati a Kassala si diriggerebbero verso il porto più vicino che sarebbe Massaua.

Keren allora diventerebbe un’importante stazione di transito e di scambio; e una società fondata a tale scopo guadagnerebbe».

4. Per notizie attinte da Plinio, Strabone, Arriano ed Agatarcide, l’antichissimo commercio dell’Abissinia consisteva in avorio, corna di rinoceronte, cuoia d’ippopotamo ecc. per l’esportazione; e s’importavano tele gregge di Egitto di bambagia, stuole e sciarpe di arsinoe, tonache di color scarlatto, vasi di vetro e murrini, oricalco ecc. Leggendo queste memorie degli antichi su quel commercio, dice il Sapeto, mi pare di vedere una nota di mercanzie, che alcun negoziante di Massaua mandi a un suo corrispondente del